Hip Hip Ninà

Hip Hip Ninà, oltre ad essere il ritornello con il quale incito all'esultanza la mia cagnetta, è un invito.
L'invito a coltivare la determinazione ad appassionarsi e stupirsi, nonostante tutto.

Being the jingle I use to incite my little dog to play, Hip Hip Ninà is an invitation. The invitation to keep on being fascinated and amazed, no matter what happened to us before.

Lilja

Sono Laura e vivo in Italia, dove scrivo, per vocazione e per lavoro. In questo spazio condivido quel che per me è d'ispirazione e che di giorno in giorno attingo dal mondo della fotografia, del design, della poesia e dall'opera di artisti emergenti.

I am Laura and I live in Italy, where I write, as a work and a vocation. This is the place in which I share whatever I find inspiring, enchanting and interesting in design, photography, poetry and emerging art.

Le Mie Foto

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domenica 13 giugno 2010

Someone likes it hot



Non sopporto il caldo ed è curioso che io mi imbarchi nell'impresa di aprire un blog a Giugno, sul limitare della seconda estate che passerò a casa, nell'afa della pianura e con le zanzare a farmi da petulanti dame di compagnia.


Curioso e promettente insieme.


Faccio un passo indietro e mi chiedo: "Perché un blog?".


Ecco, a dire il vero, su questa domanda mi sono quasi incagliata. Ho letto parecchio (un testo per tutti ha lasciato aperti un paio di inquietanti quesiti) e mi sono rivoltata come un calzino: sarò costante e aperta a sufficienza? L'unica risposta che potevo darmi, intermittente e sempre persa a rincorrere farfalle come sono, era ovviamente un NO cubitale.
Così ho tergiversato a lungo: lo apro/non lo apro, due anni fa non avevo neppure il pc e ora mi sfido a creare un template da sola, ma chi vuoi che mi segua/magari è la volta che mi butto...


Infine decido: uno due tre, lo faccio.


Non userò la parola terapia (il termine più inflazionato del XX secolo?) per spiegare il perché della mia decisione. 
Dirò invece che questo è un blog di formazione, un luogo dove riversare i miei controluce, una palestra dove esercitare la mia determinazione a condividere, aprirmi e, spero, incontrare. 


Il tutto d'estate.


L'anno scorso mi ero ripromessa che non avrei più passato il mese di Agosto imbottigliata come un veliero di carta nella mia città, senza luoghi di villeggiatura o anche solo piscine cittadine a sfavillare all'orizzonte. Promessa da marinaio, perché sarà ancora così.


Quando avevo più o meno dieci anni, mio zio deve essersi imbattuto in uno dei libri di self-help con i quali a volte, del tutto inaspettatamente, si intruppa: per un sei mesi buoni, a nessuno della famiglia poteva scappare un lamento, un sospiro, un moto di stizza o di antipatia, senza che lui pontificasse che in quel qualcosa/qualcuno doveva esserci per forza un che di bello, positivo, apprezzabile (ed era davvero paradossale detto da lui, l'essere più votato alla critica distruttiva nel quale mi sia mai imbattuta).
Ho l'immagine mentale di due bambini (mio cugino ed io) che, mentre si sorbiscono il riso in bianco che detestano, devono snocciolare il rosario dei "dieci pregi del riso all'inglese".


Siccome una lista in dieci punti sarebbe davvero troppo persino per le mie intenzioni più edificanti, ecco le tre cose che preferisco dell'estate, anche di quelle passate a casa, senza tuffi e viaggi a Parigi! (...e, ops, ora che ci penso, qualcosa della mia promessa di mezz'estate, con la novità che questo blog rappresenta, mi accingo a mantenere):

1. I fiori che durante l'anno qualcun altro (nella fattispecie mia madre) ha coltivato spalancano le loro corolle, che io posso dilettarmi a fotografare (lo so, lo so, questo succede anche in primavera, quando l'aria è così deliziosamente fresca e tutto promette felicità, invece che sudore);


2. Arrivano le ciliegie!!!!!!!!!!!!!!


3. Arrivano le farfalle.




Buon (quasi) inizio d'Estate a tutti.

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